Italians

Il film segue lo stile caro a Veronesi riducendo stavolta a due gli episodi ma mantenendo la sostanza: si ride ma non solo.
C’è sempre da imparare da ogni situazione e niente è fine a se stesso. Il problema è capire quanto questo “buonismo” infici sulla riuscita finale del film, perchè in fondo l’episodio migliore è proprio quello più comico (il secondo con Verdone) e, a sua volta, le parti migliori di quest’ultimo sono quelle più esilaranti piuttosto che quelle più “moraliste” e più “sdolcinate”.

L’episodio del Verdone in trasferta a San Pietroburgo, combattuto tra il cercare nel sesso la soluzione ai suoi problemi depressivi e il mantenere la professionalità del suo lavoro, è talmente riuscito da risollevare un film altrimenti lento, prevedibile e fin troppo leggero, piacevole nella sua prima parte più per la bellissima fotografia che per la trama. Qui il comico romano torna ad essere lui dopo alcuni film alle volte troppo calcati e torna a farci ridere a crepapelle col suo tipico stile che l’ha reso celebre: goffo, impacciato, romanesco.
L’accoppiata con Dario Bandiera, il giusto mix tra la comicità romana e quella meridionale e più propriamente siciliana, è formidabile ed è la vera impronta di “italianità” fedele al titolo (una trovata pubblicitaria assolutamente inutile l’accostamento con la rubrica di Severgnini che poco c’azzecca…).

E’ un film piacevole che mette buonumore, forse eccessivamente “corretto”, ma di questi tempi in fondo non fa poi così male.

[la mia recensione su MyMovies]

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