Bee Gees

I Bee Gees, trio anglo-australiano di strepitoso successo, sono i gemelli Maurice e Robin Gibb (nati il 22 dicembre 1949, Isola di Man, Gran Bretagna) e il loro fratello maggiore Barry Gibb (1 settembre 1946, Isola di Man). Originari di una famiglia dello showbusiness risiedente a Manchester, essi cominciarono a suonare già da bambini in rappresentazioni scolaresche nei cinema della città. Nel 1958 si trasferirono con la famiglia in Australia, dove cominciarono a esibirsi come trio a Brisbane, Queensland. Battezzandosi Bee Gees, abbreviazione di Brothers Gibb, rilasciarono una serie di singoli scritti dal fratello maggiore sotto l’etichetta Australian Festival Records.

Mentre il loro titolo “Spicks and Specks” scalava le classifiche australiane, tornarono a Londra dove fecero un provino con Robert Stigwood, direttore della NEMS Enterprise, la compagnia posseduta dai Beatles. Questo fruttò loro un contratto con la Polydor con la quale pubblicarono “New York Mining Disaster, 1941″. I testi intriganti ed evocativi nonché la forza armonica del brano diedero vita ai primi paragoni della band con i Beatles e li fecero salire nelle classifiche britanniche. Durante questo periodo fecero parte del gruppo amici australiani come Colin Peterson (batteria) e Vince Melouney (chitarra). Il secondo singolo inglese “To Love Somebody” fu un misto di potenza narrativa e stile ballad. Benchè il titolo non raggiunse neanche la Top 40, esso ebbe diverse cover ad opera di autori come “Nina Simone”, e “The Animals”. Arrivò poi The Bee Gees First in cui ogni titolo divenne un successo: “‘Cucumber Castle”, “Please Read Me”, “Holyday”. I 14 brani vennero tutti composti dai gemelli e da Barry, che avevano soltanto 17 e 19 anni rispettivamente. Nell’ottobre del 1967 giunse il loro primo numero 1: “Massachusettes”.

Il trio cominciò a sperimentare nuovi percorsi musicali, districandosi tra effetti speciali e nuovi stili armonici, ma il tentativo finì per “stordire” i fans che risposero con freddezza al doppio album “Odessa”.

Ma si ripresero coi due singoli seguenti: “World” e “Words” che raggiunsero entrambi la top 10 in Inghilterra.

Dopo lo scarso successo del singolo a doppia facciata “Jumbo/The Singer Not The Song” arrivò il loro secondo numero 1 nelle classifiche britanniche: “I’ve Gotta Get A Message To You” che fu anche il loro sesto successo consecutivo nelle classifiche americane. Altri due titoli di rilievo furono poi “First Of May” e “Only One Woman” (composta per Marbles e che raggiunse la Top 10 in Inghilterra). Senza dubbio i Bee Gees furono uno dei gruppi di maggior successo degli anni 60, ma alla fine del decennio caddero vittima delle loro nuove vite da star. Maurice Gibb si sposò con la pop star Lulu e da lì, entrando nella élite dello showbusiness mondiale, si aprirono le porte dell’alcool e delle droghe. Un dissenso col fratello Robin Gibb, portò quest’ultimo a tentare la carriera da solista con un breve successo.

E mentre chiusero gli anni 60 con un nuovo cambio di stile con la country “Don’t Forget To Remember”, Maurice e Barry lavorarono al film “Cucumber Castle”. Furono periodi di particolare confusione nei quali ebbero persino problemi legali, legati alla volontà del loro batterista di appropriarsi del nome del gruppo. Maurice e Barry pubblicarono alcuni titoli da solisti finchè ai primi degli anni 70 si riunirono al fratello pubblicando i due titoli: Lonely Days e How can you mend a broken heart che fecero entrambi molto bene negli Stati Uniti.

Dopo altri due successi d’oltreoceano “Run To Me” e “My World” ricaddero in un periodo buio con tre anni senza hit. Furono gli anni nei quali si diedero al cabaret nel Batley Variety Club nello Yorkshire.

Il cambio di etichetta dalla Polydor alla nuova etichetta di Stigwood, la RSO, li incoraggiò a produrre con maggiore veemenza. Uscì così Life In A Tin Can con un più fresco stile americano e l’ingresso nel gruppo del famoso produttore Arif Mardin, fruttarono Mr. Natural e Main Course (1975) che denotano nuove influenze nella musica R&B/soul.

Il gruppo si spostò a Miami dove, insieme a formidabili artisti quali Alan Kendall (chitarra), Dennis Byron (batteria) e Blue Weaver (tastiere) produssero nuova musica di qualità. “Jive Talkin”, un singolo pilota dell’album, ottenne la posizione numero 1 in America e fece ritornare il trio nella Top Ten britannica. Inoltre Olivia Newton-John, sempre per l’etichetta RSO, portò nella classifica americana la loro ballad stile country “Come On Over”. I Bee Gees erano tornati!

Avevano reinventato se stessi, con Mardin che li incoraggiava a una musica sempre più r&b e al canto in falsetto. L’effetto fu particolarmente notevole in Nights On Broadway che entrò nella Top Ten USA e che più tardi ripetè il successo con la versione di Candi Station. Il loro album seguente, “Children of the world”, ottenne il disco di platino, “You should be dancing” raggiunse la prima posizione, mentre “Love So Right” la terza. La loro straordinaria vena si manifestò anche nei successi che essi scrissero per Yvonne Elliman (If I Can’t Have You) e per i Tavares (More Than A Woman) che furono inclusi nel disco che nel 1977 li consacrò come le divinità delle discoteche di tutto il mondo: “Saturday Night Fever“, un successo da 30 milioni di copie!!! Fu così che il gruppo ottenne 6 titoli consecutivi nelle Top Ten: “How Deep Is Your Love”, “Stayin’ Alive”, “Nigth Fever”, “Too Much Heaven”, “Tragedy” e “Love You Inside Out”. Nel 1978 ottennero uno straordinario record: per 4 settimane ebbero 5 titoli nella Top Ten americana!!! Parteciparono alla colonna sonora di un altro straordinario classico di tutti i tempi: Grease e furono i protagonisti del film Sgt. Pepper’s Lonely Hearts

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