Scaramucce digitali

Ogni giorno che passa ci si rende conto sempre di più come l’era digitale stia veramente rivoluzionando le nostre vite e come le aziende di qualsiasi settore si vedano costrette ad adattare il loro modello di business alle nuove tecnologie e alle conseguenti nuove domande che esse creano.

Nel campo musicale, tutti hanno davanti agli occhi (e nelle loro orecchie) il cambiamento:

  • praticamente non si trovano più cd singoli. Ci avevate fatto caso? Forse no, perchè già da tempo hanno smesso di interessarvi (da qui, la loro rimozione dagli scaffali dei negozi)
  • nelle sale d’ascolto “per intenditori” nei negozi di elettronica figurano mega amplificatori e casse acustiche sempre più avveniristiche ma c’è da chiedersi a cosa servano se poi la musica ormai si ascolti solo in mp3 (come noto un formato compresso e quindi qualitativamente degradante…)
  • io per primo ormai ascolto la musica collegando il pc allo stereo e mandando in streaming le mie canzoni preferite su LastFM: fantastico!

Un senso della rivoluzione però lo si ha anche e soprattutto a livello di business e dei conseguenti accordi commerciali tra le grandi industrie che possono sconvolgere i nostri equilibri e le nostre abitudini. In meglio o in peggio.

Una clamorosa notizia è sbarcata oggi sui giornali e son davvero curioso di sapere come andrà a finire, visto che gli interessi in gioco son davvero molti: la Warner, il colosso discografico e cinematografico, ha deciso di revocare le concessioni a Google per la visualizzazione dei propri video su YouTube. Questo significa che verranno rimossi tutti i video musicali degli artisti “Warner”. Bastano due nomi per capire l’entità del danno: Madonna e Led Zeppelin

La ragione è ovviamente economica ma dubito fortemente che le cose rimarranno davvero così.
In una situazione come quella attuale (chi compra ancora i cd e i dvd oggi?) quanto la Warner potrà fare a meno del più grosso distributore mondiale di contenuti audiovisivi (e quindi di pubblicità…) attualmente esistente?
E’ vero anche il contrario, però: quanto YouTube può sopravvivere senza accordi commerciali con Warner, Sony, Universal? Per sua fortuna le altre major non sembrano intenzionate ad abbandonare questo straordinario veicolo promozionale (talmente straordinario che Google è ancora in forte perdita per il miliardario acquisto di YouTube qualche anno fa) per cui per ora è più vera la prima della seconda…

Ma è una bella battaglia che si giocherà a tavolino a colpi di dollari. Si spera, come sempre, non a discapito degli utenti…

Trovate l’articolo completo su Repubblica online di oggi.

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