Buona visione

Cogliendo l’occasione dalla richiesta di un amico di suggerirgli una lista di film interessanti degli ultimi anni pubblico una serie di titoli più o meno noti del recente panorama cinematografico dal quale pescare nel caso vogliate passare un paio di ore a ridere, piangere ed emozionarvi in genere. Si tratta di una lista “disordinata” con un ordine casuale e comprende film di varia natura tra quelli che mi sono piaciuti di più ultimamente e dei quali consiglio sicuramente la visione. Preparate i pop corn!
[aggiornamento: 15/10/2014]

  • Perez. Drammatico.
    Un noir di altissimo livello con tanti pregi, uno appresso all’altro: trama avvincente che non scade nel banale come potrebbe visto il tema; ritmo incessante dal primo all’ultimo minuto; tensione alle stelle fino al finale; recitazione altissima con punte di eccellenza del solito Zingaretti ma anche di uno straordinario Massimiliano Gallo, volutamente inespressivo quanto agghiacciante; una regia perfetta nei tagli, nella fotografia, nella voce fuori campo, nella colonna sonora; un racconto introspettivo del fallimento di un piccolo uomo che lascia attoniti. Se proprio vogliamo trovare un neo: la scena del recupero dei diamanti, forzata e addirittura caricaturale e quindi fuori contesto. Che sia comunque un piccolo capolavoro non ci piove. E che sia l’ennesimo prodotto di ottima fattura del cinema italiano non fa manco più notizia.
  • I segreti di Osage County Drammatico.
    Drammone familiare di pregevole fattura. Due ore che volano immersi in incredibili rivelazioni, litigi e drammi di vite complicate mai troppo lontane dalla realtà quotidiana. Regia ottima con tagli di scena perfetti che mantengono alto il ritmo del racconto, splendidi panorami nella desolazione della campagna dell’Oklahoma e una colonna sonora perfetta che esalta la drammaticità delle scene. Ma, chiaramente, su tutto spiccano le interpretazioni magistrali di due colossi del cinema americano: Meryl Streep e Julia Roberts. Semplicemente straordinarie.
    Un pugno allo stomaco che più che male fa riflettere una volta di più sulla complessità della vita e della famiglia, spesso molto lontana da quel guscio protettivo che tutti noi vorremmo.
  • Her Drammatico.
    La trama incuriosisce subito ma é il trailer che convince a guardarlo, allontanando i sospetti del solito film fantascientifico sul dramma della tecnologia invasiva. E in effetti il film colpisce per quello che ne resta dopo la visione. Una sorta di stordimento per l’intensità dei travagli dell’animo umano, l’assoluta esigenza di accompagnare la nostra vita con quella di qualcun altro che ci stia vicino e si comporti con noi sempre nel modo che vorremmo, nel dolore, nel divertimento, nella complicità assoluta anche sessuale. Da qui il contrasto tra gli umani reali e quelli virtuali, che poi così lontani dal reale non si dimostreranno. A rendere una trama interessante un film magnetico: una regia attentissima ai particolari e alla fotografia (molto contemporanea, molto “Instagram”), una colonna sonora fantastica ma soprattutto una interpretazione di Joaquin Phoenix veramente straordinaria e toccante. Goffo e fragile come ognuno di noi. Non é un capolavoro ma é una pellicola che rimane impressa.
  • Edge of tomorrow Fantascienza.
    Che sia fan di Tommaso Crociera ormai é noto. Però son sicuro che questo film piacerà anche ai più scettici. In fondo ha colpito anche me, sebbene fossi sicuro di divertirmi. La trama é più originale del solito. Una sorta di “Ricomincio da capo” versione tecnologica o, se preferite, la trasposizione cinematografica di un Coin-op truccato con le vite infinite, per cui ogni volta che si muore si ricomincia dall’inizio, fino a terminare la missione e il gioco.
    Gli effetti sbalorditivi e la solita interpretazione perfetta di Cruise, nato per interpretare questo genere di film, anche a 50 anni e passa suonati, ci proiettano all’interno delle scene più adrenaliniche, come la battaglia iniziale, come se fossimo noi ad essere catapultati sul campo, prede di mostri alieni davvero terrificanti. Ovviamente al cinema questo é reso meglio, ma non si tratta del solito film tutto effetti speciali e nient’altro. Godibilissimo con l’unico neo del finale, che torna ad essere la solita americanata.
  • La gente che sta bene Commedia.
    Non aspettatevi un capolavoro ma neanche quelle ciofeche dei Vanzina. Ottima scrittura generale per una serie di scene addirittura esilaranti dove troviamo i migliori Bisio e Abatantuono in più di un’occasione ispiratissimi.
    La trama scade nel solito buonismo e finisce per diventare scontata. Ma il film scivola veloce come una buona commedia dovrebbe fare, ragalando risate di gusto.
  • X-Men. Giorni di un futuro passato Azione.
    La parte riuscita meno è quella del presente/futuro (sentinelle a parte), la migliore quella anni 70, soprattutto nel primo tempo.
    Scena assolutamente straordinaria, tra le più spettacolari che abbia mai visto in assoluto, quella di Quicksilver. Spasso puro.
    Qualche (solita) americanata di troppo, un eccesso di pipponi filosofici, la caxxata di JFK e dello stadio sulla Casa Bianca, ma per il resto due ore che volano alla grande, un Wolverine super carismatico, una bella morale che non guasta, effetti speciali indescrivibili e una Mystica (Jennifer Lawrence) goduria per gli occhi…
  • Il capitale umano Thriller.
    Ci risiamo. Pompa magna per i film americani che se la suonano e se la cantano agli Oscar mentre noi denigriamo i nostri registi. Poi ti vai a vedere l’ultimo di Virzì e tra una regia che incastra perfettamente le vicende dei protagonisti, ognuno profondamente diverso, e una recitazione a mille di tutti i presenti, per iniziare dalla fantastica caricatura brianzola di Bentivoglio per finire con l’incredibile naturalezza della giovane Matilde Gioli, scopri una volta di più che non sempre la realtà è quel che sembra. Virzì sa tirare fuori il meglio dai propri attori, sa schiaffeggiare ricchi, strafottenti, cafoni e mediocri, rende perfettamente bene le emozioni di una storia non banale e si districa in totale scioltezza con un genere, il thriller, non proprio nel DNA dei nostri registi.
    Grande cinema italiano, per l’ennesima volta.
  • Drive Drammatico.
    Non so com’è ma mi sono accorto solo ora di non aver inserito in questa lista un capolavoro come Drive. Uscito ormai due anni fa, l’altra sera l’ho riguardato, anzi, me lo sono rigustato per la seconda volta. Ed è stato nuovamente amore totale. Una delle più belle colonne sonore di sempre, una regia lenta, ma quel lento che ti tiene incollato allo schermo, una fotografia esemplare con quel tocco vintage che qui ci sta a pennello, un Ryan Gosling semplicemente perfetto e un paio di scene cult che ti rimangono stampate in mente per almeno 48 ore dopo averle viste (due su tutte: l’ascensore e il falso fermo immagine finale). Insomma: capolavoro. Punto.
  • L’arbitroCommedia.
    Regista sardo di un prodotto sardo (contesto, ambientazione e molti degli attori principali: Geppi, Cullin e persino Benito Urgu) che va ben oltre le già notevoli aspettative infuse dal trailer. D’altronde che sia un prodotto che sa andare “oltre” lo si capisce già dall’uso del bianco e nero che regala una fotografia di eccellenza, grazie anche alla terra sarda, magica di suo. La realtà paesana dell’entroterra sardo raccontata come meglio non si poteva tra riflessioni, crude verità e persino tante risate, furbescamente intrecciate nel tema calcistico. Capace di sorprendere anche chi sardo non è (e questo è il bello della pellicola). Impreziosisce il tutto una fantastica interpretazione di Stefano Accorsi, visivamente incastonato con grande partecipazione nell’atmosfera generale del film (insieme a un Pannofino anche lui ispirato).
  • Gravity Fantascienza.
    Guardi il trailer e ne rimani affascinato. Leggi le recensioni e ti senti stuzzicato. Vai finalmente al cinema a vederlo e ne esci esaltato. Una regia davvero epica che fa da sola il 90% del film. Il resto 10 se lo giocano il carisma di George Clooney (o forse più il doppiaggio di Pannofino) e l’ottima interpretazione di Sandra Bullock. Il primo 3D per cui non ho imprecato e che valeva la pena vedere con quei cosi appoggiati sul naso. Gioia per gli occhi e tensione a mille. I film di fantascienza come dovrebbero fare sempre e non fanno quasi mai.
  • Rush Sportivo.
    La storia di Niki Lauda e della storica sfida con James Hunt. Ron Howard alla regia. E qui ho detto tutto. Ricostruzione storica quasi perfetta, quel tocco hollywoodiano che stavolta non guasta, immagini incredibilmente spettacolari. Blockbuster con la B maiuscola. Assolutamente da non perdere.
  • Oblivion Fantascienza.
    Sarà anche un puzzle di altre (almeno) dieci pellicole. Tom Cruise sarà sempre il solito Tom Cruise con la faccia da schiaffi. Ma per me il film spacca. Scene davvero spettacolari, storia ben calibrata e ricca di tensione per almeno il 90% del film. E poi io faccio parte di quell’emisfero per cui Cruise è un mito. Qualsiasi cosa faccia mi esalta. Quel carisma unico, quella faccia da pugni che pure lo rende figo. Quello a cui daresti due pappine però poi gli batteresti un cinque. Il divo vero, che sa scegliersi i film giusti e non li sbaglia mai.
  • Monsters University Animazione.
    Il primo Monsters era stato uno spasso. E la Pixar è una garanzia. Roba che ogni volta che buttano giù due pixel rimani esterrefatto. Infatti anche questo è il solito capolavoro. Tecnicamente ineccepibile e una storia
    pazzesca, mai troppo banale nè noiosa. Goduriosa anche (se non più) per i grandi. Si ride dall’inizio alla fine. E si esce con la solita voglia di abbracciare tutti quelli che incontri (ma poi, ahimè, ti passa quasi subito).
  • La grande bellezza Drammatico.
    Capolavoro. Sorrentino alla massima potenza. Una fotografia da sballo con una colonna sonora pazzesca. Difficile dire se conti più Servillo o una regia monumentale. E’ un film lento. Ma come tutti i grandi film, è una lentezza necessaria, complice di un racconto per immagini e suoni, smorfie e visioni di una Roma (Italia) decadente. Per cui parla semplicemente ciò che vedi. E capisci tutto. Il grande cinema italiano. Che non è mai
    davvero morto.
  • Lo Hobbit (un viaggio inaspettato) Fantasy.
    Erano 8 anni (!!!) che aspettavo questo momento. Dall’ultimo frame del Ritorno del Re, forse il film più esaltante che abbia mai visto. Ancora una volta, Peter Jackson si conferma l’uomo perfetto per adattare le storie di Tolkien sul grande schermo. La sua visione epica e spettacolare, la fotografia, le scenografie, i trucchi e l’esemplare dinamismo della regia, fusione magistrale di realtà e Computer Grafica, sono assolutamente ai massimi livelli. Gioia per occhi e orecchie. Roba da slogarsi la mascella per le 3 ore di film (al solito, troppe solo sulla carta. In realtà ci si esalta fino alla fine). La storia, si sa, è ovviamente ben salda di suo, grazie a un Tolkien in questo caso più avventuroso e meno “formale” che nel Signore degli Anelli. Piacerà un pò meno ai “seriosi” e di più ai “giocherelloni”. Solito consiglio, come dieci anni fa: se odiate tutto ciò che minimamente è fantasty (orchi, draghi, elfi e compagnia) statene alla larga. In caso contrario (anche se non ne siete necessariamente fan) godetevi questo spettacolo!
  • Ralph Spaccatutto Animazione.
    Chi, come me, è cresciuto col C64, con PacMan prima e Donkey Kong dopo e sa cosa sia un “coin-op”, rimarrà estasiato, esaltato, imbambolato davanti alla prima mezz’ora di questo capolavoro creativo: visuali che si spostano dagli occhi del giocatore oltre lo schermo a quelli dei personaggi del videogame dentro lo schermo (!), risoluzioni che passano da quelle “pixellose” anni 80 a quelle super  HD della realtà odierna,
    metropolitane che collegano i vari videogame con la Grand Central Station ricolma di fantasmini di Pac Man e di Sonic… FAN-TAS-TI-CO!!! Poi, ahimè, il film si ricorda di essere un cartone per bambini e si appiattisce un pò tornando ai soliti schemi del genere: il cattivo insopportabile, la bambina un pò spaccaballe e un pò tenera, il gigante cattivo ma buono, ecc… La visione rimane comunque più che piacevole fino alla fine e Disney
    dimostra di aver imparato alla grande dalla Pixar. Magico!
  • Venuto al mondo drammatico.
    Capolavoro di un cinema italiano sempre più maturo e sempre più internazionale. Cast d’eccezione tra la splendida quanto brava Penelope Cruz e l’ottimo Emile Hirsch, in una sorta di proseguo del personaggio sognatore e anticonformista di “Into the wild”. Ma tutti sono veramente all’altezza, compresi i meno famosi Adnan Haskovic e il sorprendente Pietro Castellitto figlio del regista Sergio, qui ai massimi livelli più dietro la macchina da presa che davanti. Non ho letto il libro, ma c’è chi sostiene che la pellicola sia persino meglio. Di sicuro è un’intensa, fortissima esplosione di emozioni, dolci e amare, fantastiche e terribili, di quelle che ti rimangono dentro anche dopo i titoli di coda. Come solo l’ottimo cinema sa fare.
  • Viva l’Italia commedia.
    Più che Albanese col suo Cetto e certamente meglio dei Vanzina, questa simpatica pellicola “sputtana” col sorriso tra i denti la politica all’italiana, quella che noi tutti ben conosciamo e che ci fa piangere nella vita reale.
    Film con poche pretese eppure ben girato e, soprattutto, molto ben interpretato non a caso dagli ottimi protagonisti nel nostro cinema contemporaneo. Tra i vari: Gassman,  Ambra, Papaleo, Bova ma soprattutto un fantastico Placido, più che compiaciuto nel ruolo del politico prima falso poi, involontariamente, sincero all’eccesso. Divertente.
  • Tutti i santi giorni commedia.
    Piccola gemma di un regista ormai conosciuto e giustamente apprezzato: Paolo Virzì. Qui dà il meglio di sé, senza troppi compromessi né sensazionalismi. Sceglie alla perfezione due giovani attori, entrambi così bravi da sembrare davvero fatti l’uno per l’altro e di averli già conosciuti in qualche bar della propria città. Storia tenera, forse un filo scontata ma raccontata con il solito realismo un pò divertente e un pò amaro del buon Virzì che farà certamente immedesimare molti coetanei dei protagonisti. Assolutamente degna di nota la colonna sonora e la voce della bravissima Thony, la protagonista del film, cantante nella pellicola e nella vita reale, vera scoperta del regista.
  • Bella addormentata drammatico.
    Ci vuole davvero un’enorme bravura e un grande talento per riuscire a raccontare in modo così “leggero ma non superficiale”, “preciso ma sopra le parti” un fatto di cronaca così schifosamente indegno della storia
    contemporanea italiana. Quella vicenda di Eluana Englaro che ancora ci tocca e commuove. Straordinari gli interpreti, ottima la regia. Ancora una volta il cinema italiano, quello vero, vale ben più di quel che sembra.
  • Quasi amici – Intouchables commedia.
    Campione d’incassi in Francia ma anche da noi. La storia non è originalissima e molte scene sembra di averle viste in mille film, i cui nomi ti sfuggono. Forse perchè è il modo di raccontarle che dona una sfumatura diversa, divertente e spesso persino poetica a questa pellicola fresca e piacevole come aria di primavera. Ispirato a una storia vera, leggermente riadattata: lui è nero e non algerino come nella realtà. Ma i concetti rimangono. Interpretazioni sublimi, ritmo scorrevole fino alla fine, colonna sonora splendida (grandioso, al solito, Einaudi), risate ma soprattutto emozioni. Ne parlavano un gran bene e avevano ragione. Quando il passaparola funziona.
  • Posti in piedi in paradiso commedia.
    Verdone per me è un mito. Quello degli anni 80 e (meno) dei 90. Poi un leggero declino, come molti altri grandi del cinema (vedi Sordi). Qui, però, si riscatta con una commedia finalmente misurata, credibile e godibile al primo all’ultimo minuto. Qualche pecca non manca (solita regia troppo accademica, quasi antica. Alcune ombre sulla sceneggiatura), ma poca cosa se si considera la perfetta sinergia tra i tre maschi italici, assolutamente calzanti, e la bravura sempre più spiccata dell’ottima (e bella) Ramazzotti. E’ la classica, bella commedia all’italiana, quando funziona. Non un capolavoro, ma una sfaccettatura dolceamara di una realtà che viviamo tutti i giorni in 2 ore comunque spensierati che un pò fanno riflettere e un pò, forse qualcosa più, fanno ridere. Mollate (finalmente) le macchiette dei suoi personaggi, gli incassi giustificano il bel lavoro. E che ora Verdone continui su questa strada.
  • Basilicata Coast to Coast commedia.
    Esordio (gustoso) alla regia di Rocco Papaleo. Un mix di ottimi attori nostrani più (Gassman, Papaleo e la Mezzogiorno) o meno (Briguglia) noti, di esordienti funzionali al contesto (Gazzè), splendida colonna sonora e trama non proprio originale ma utile a una fotografia squisita. Storie di vita nel profondo Sud, quella Basilicata senza mafia nè camorra per le quali farsi ricordare. Film piacevole, gustoso, un pò come un bicchiere di buon Aglianico.
  • Cattivissimo me animazione.
    Che i film di animazione non siano più solo Pixar ce lo dimostra questo piccolo, grande capolavoro targato Universal (per la precisione Illumination Entertainment). Difficile, se non impossibile trovare difetti a un lavoro egregio sotto tutti gli aspetti: deliziosa grafica un pò retrò, realizzazione tecnica ai massimi livelli, storia divertente e mai pedante, morale perfetta. Il film giusto per qualsiasi occasione e qualsiasi audience.
  • The Social Network biografico.
    Mi ero sempre chiesto com’è che avessero fatto a rendere così appetibile un film sulla nascita di Facebook (fatto si interessante ma forse non tale da giustificare 2 ore di film), visti i premi e i commenti entusiasti di critici e pubblico. Ora lo so. Occhio, le lodi sperticate sono esagerate: non è che siamo di fronte al capolavoro del secolo, anzi. Però è di fatto apprezzabile il lavoro di Fincher nel riuscire a rendere godibili tutti i minuti del film, dal primo all’ultimo, eviscerando il carattere intricato di un ragazzo americano a metà tra il genio informatico e l’avido business man. Ci si ritroveranno molti giovani di oggi ma piacerà anche a quelli di ieri, travolti dalla
    rete e dalle sue contraddizioni.
  • Source Code thriller.
    Finalmente un thriller degno di essere guardato. La trama non è del tutto originale ma il film riesce a non essere banale, grazie al ritmo forzato e al freno a mano tirato nel tirare fuori le solite americanate, che pur ci sono. La presenza di Michelle Monaghan poi rende ancora più godibile la visione. Non è un capolavoro, ma è di gran lunga meglio di molta marmaglia che si vede ultimamente.
  • La vita facile commedia.
    Quei film che promettono bene e che per questo motivo ti aspetti da un momento all’altro che contengano la fregatura. E invece no. Gli attori sono davvero notevoli, la regia è azzeccatissima (mai noiosa, persino artistica in certi scenari), la trama riesce a non scadere mai nello scontato anche quando sembra inevitabile. Appartiene di diritto al filone della buona commedia all’italiana, nuovo stile. Ottimo.
  • Amore, bugie e calcetto commedia.
    L’ho scoperto un pò tardi (il film è del 2007) ma è stata una vera, piacevole sorpresa. Il cast promette bene e la regia del bravo Luca Licini non tradisce le aspettative dei primi minuti, subito interessanti. Certo, la trama è tutto sommato scontata e troppo lineare (storie di vita vissuta come tante, che si intrecciano tra loro tra, appunto, amore, bugie e calcetto) ma la bravura degli interpreti (tutti, nessuno escluso) e il ritmo incessante del film rendono godibile e per certi versi appassionante la visione del film. Ci si immedesima (molto), si ride (abbastanza) e si riflette (un poco). Ogni tanto il cinema italiano fa centro. Per fortuna.
  • Sapori e dissapori commedia.
    Non recentissimo (2007) ma scoperto da poco quasi per caso. Delizioso in tutti i sensi, classica commedia americana, di quelle azzeccate. Per intenderci, una sorta di “C’è posta per te”: temi attuali, buoni sentimenti, happy ending. Ideale per passare una sera piacevole con spensieratezza.
  • Metroland drammatico.
    Film di diversi anni fa (1997, per la precisione) con un giovane Christian Bale che, come al solito, recita in un film non banale. Storia non lineare con salti temporali tra gli anni 60 e i 70 nella vita di un uomo, prima giovane in piena “rivoluzione Beatles”, poi padre di famiglia con la testa a posto. Gli ripiomba in casa l’amico frichettone e le sue contraddizioni interne riaffiorano. Ben girato e molto realistico. Il classico film che merita una visione, scoperto grazie alla tv digitale e che altrimenti si perderebbe tra gli scaffali dei videonoleggi.
  • Vallanzasca – Gli angeli delmale drammatico.
    Boicottato in tutti i modi fin dal principio, criticato soprattutto da chi (palesemente) il film neanche l’ha visto. Peccato, perchè l’egregia fattura, regia e recitazione assieme, di questo film dovrebbero essere un vanto e
    non una macchia per il paese. Non si capisce per quale motivo un film come “Nemico Pubblico” sull’equivalente francese di Vallanzasca sia stato ampiamente apprezzato anche da noi e questo no. Contraddizioni italiche. Nessuna mitizzazione, nuda e cruda realtà e se, come si presume, si accende il cervello durante la visione non c’è molto da osannare il “Bel Renè”. Anzi. Straordinario Kim Rossi Stuart, ancora più grandioso che in Romanzo Criminale. Un esempio che l’Italia, per fortuna, non è solo cinepattoni ma sa ancora dare tanto ai massimi livelli
  • Terminator Salvation azione.
    Piacevolissima sorpresa, stanchi ormai dei sequel e dei film “tutta azione e brufoli”. Invece qui c’è dell’altro: riprese fantascientifiche, al limite del videogioco; fotografia ottima; cast notevole. Ormai Bale si è specilizzato nel rivitalizzare vecchi classici andati a male (prima c’era riuscito con Batman). McG (alla regia) prende spunto (nel migliore dei modi) da classici come: “La guerra dei mondi”, “Black Hawk Dawn”, “Blade Runner” e,
    ovviamente, Terminator (fino al 2, per fortuna). Godibilissimo
  • Shutter Island thriller.
    Ennesimo film sul filone “Sesto Senso”. Nonostante questo, la regia è ottima (Martin Scorsese), la recitazione anche (il solito Di Caprio, per chi piace). Interessante.
  • (500) giorni insieme commedia.
    Finalmente una commedia americana giovane, fresca e tutt’altro che banale. Il plot della storia lo sarebbe anche ma il modo in cui è raccontata, filmata e “suonata” fa centro, tanto che la colonna sonora basterebbe, già quella, a giustificarne la visione.
  • Tra le nuvole commedia.
    Niente di trascendentale però il film fila via liscio e si fa gustare. Un George Clooney in ottima forma e un tema quantomai attuale visto da un’ottica inusuale.
  • E’ già ieri commedia. Rifacimento di una pellicola americana. Trama intrigante e il solito, grande Albanese costretto a rivivere sempre lo stesso giorno.
  • C.R.A.Z.Y. drammatico.
    Rivivete i sogni e i drammi degli anni 60 / 70: sex, drugs and rock’n’roll!
  • The millionaire drammatico.
    Film evento, a ragione, di quest’anno
  • Reign over me drammatico.
    Una vera perla con un Adam Sandler come non l’avete mai visto
  • Crash contatto fisico drammatico.
    Più storie che si intrecciano. Fantastico
  • Sette anime drammatico con Will Smith di Muccino. Come raramente mi capita ho pianto a lacrimoni insieme a tutta la sala…
  • Questione di cuore comico / drammatico.
    Ennesima conferma del talento artistico del sublime Albanese in una commovente storia che lo vede a fianco di un altrettanto bravo Kim Rossi Stuart. L’esempio concreto della ripresa del cinema italiano negli ultimi
    anni
  • Operazione Valchiria drammatico / storico con Tom Cruise.
    Avvincente come suo solito
  • Mystic river film cult con Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon. Imperdibile
  • Yes man comico con Jim Carrey. Simpaticissimo!
  • Italians comico. La prima parte con Castellitto e Scamarcio è carina ma la seconda con
    Verdone è da crepapelle!!!
  • Cloverfield fantascienza. Un mostro attacca New York. Unico nel suo genere perchè sembra vero.
    Interamente girato “a mano” con una videocamera amatoriale.
    Spettacolare!
  • Gran Torino drammatico. Solito grande film di Clint Eastwood
  • Wall E animazione. stupendo film Pixar. Se non l’avete ancora visto fatelo!
  • Boys don’t cry drammatico. Storia vera cruda, intensa e scioccante
  • Giorni e nuvole drammatico. Con Antonio Albanese e Margherita Buy storia di un uomo che perde il lavoro e va in crisi. D’attualità con un’ottima interpretazione di entrambi
  • Io sono leggenda fantascienza. Spettacolare film di Will Smith. Imperdibile sia per lui, bravissimo, che per il film in sè
  • Babel drammatico. Ricorda molto Crash contatto fisico per le storie multiple che si intrecciano tra loro e per la “morale”
  • Match point giallo. Filmone di Woody Allen di qualche anno fa che se vi siete persi dovete assolutamente vedere. Non la solita commedia di Allen ma astutissimo giallo
  • Notte prima degli esami comico. Ormai diventato un classico. Fu giustamente l’evento dell’anno perchè divertente e ben fatto. Un vero e proprio revival anni 80!
  • Manuale d’amore comico. Carinissimo film a episodi con, tra i tanti, Verdone e la Littizzetto
  • Manuale d’amore 2 comico. Bel seguito. Meglio il primo ma anche questo non è male
  • Apocalypto drammatico / storico. Fantastico film di Mel Gibson sui Maya. Da vedere
  • Cinderella man drammatico / storico. Storia vera di un famoso pugile americano con un Russel Crowe da paura
  • American gangster drammatico / storico. Storia vera di uno dei gangster più famosi d’America. Con Danzel Washington e Russel Crowe e ho detto tutto…
  • Non è un paese per vecchi thriller / horror. Vincitore di diversi premi oscar. Angosciante e molto ben fatto
  • Onora il padre e la madre drammatico. Assai particolare. Girato molto bene.
  • Ex comico.Film a episodi con, tra gli altri, Salemme e Bisio. Carino
  • Blood diamond thriller. Di Caprio in Africa a sputtanare il mondo legato all’estrazione dei diamanti. Scioccante
  • Pride and glory thriller. Bellissimo film denuncia sulla polizia americana e il traffico di droga.
  • La ricerca della felicità drammatico. Un altro splendido film di Will Smith e Muccino
  • The departed thriller. Particolare gangster movie con Jack Nicholson e Di Caprio. Ha vinto l’oscar.
  • L’uomo senza sonno drammatico. Un film fuori dal comune molto, molto interessante
  • The illusionist thriller. Bel film con Edward Norton sul mondo fantastico degli illusionisti
  • The prestige thriller. Capolavoro ambientato nel mondo degli illusionisti ricco di colpi di scena fino all’ultimo
  • Munich thriller / storico. Ricostruzione storica magistrale del solito, grande Spielberg sulla vendetta ebraica all’indomani dell’attenato alle Olimpiadi di Monaco
  • Vanilla sky fantastico. Questo è vecchiotto ma è forse il mio film preferito in assoluto. Con Tom Cruise, da guardare molto attentamente per capirlo fino in fondo. Capolavoro.

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